Concorso Nazionale Pianistico “Piccole Mani – Pietro Squartini”

“Tra coloro che amano la cultura ve ne sono molti a cui non piace di mutare le proprie abitudini. Essi non rinunciano di buon grado ai gusti istillati nel loro animo sin dall’infanzia. E’ un atteggiamento, questo, che converrà prendere in considerazione”. (P. Boulez – Punti di Riferimento – 1981)

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Riteniamo quanto mai illuminanti queste parole di Boulez per significare le finalità del nostro Concorso, di promuovere, cioè, una letteratura contemporanea, rivolta ai giovanissimi per avvicinarli ed educarli alla scrittura e ai suoni del nostro tempo. Nato nel 1988 da un’idea di Luisa Spagnoli e Daniela Pennetti Pennella, con il supporto e l’incoraggiamento del Direttore del “FrescobaldiMons. Francesco Spingola,  il Concorso si è subito configurato sulle finalità formative e pedagogiche del fondatore dell’Istituto, Mons. Pietro Squartini, convinto assertore della musica come tramite più idoneo per plasmare nuove generazioni con gioia e serenità.
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Atmosfera ben espressa anche dal logo di Mauro Baglioni, con la simpatica notina che scivola allegramente su una cascata di tasti. La scelta di utilizzare lavori su commissione – presa coraggiosamente quando ancora non esisteva nulla del genere nel panorama dei concorsi italiani – è stata premiata nel corso degli anni da un crescente ed entusiastico consenso sia nei Compositori (quasi un centinaio), che ben volentieri hanno accolto l’invito a scrivere per il Concorso, sia nei Maestri docenti che hanno testimoniato il loro apprezzamento iscrivendo sempre più numerosi allievi, sia nei “piccoli” musicisti che hanno dimostrato una inaspettata sensibilità e gioia nell’eseguire queste pagine ancora fresche d’inchiostro. Sicuramente significativo l’apporto di queste nuove produzioni pianistiche, non solo come numero ma certamente come qualità, tanto da sollecitare l’interesse e la partecipazione della Federazione di Compositori Italiani, e richiamare attenzione anche all’estero.
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Per la maggior parte ispirate al mondo del gioco e del fantastico (e quindi particolarmente vicine alla sfera emotiva dei giovanissimi esecutori) le oltre 380 composizioni create appositamente per noi, alcune intese come spensierate miniature, altre garbatamente ironiche nei riguardi della musica più tradizionale, hanno avuto tutte, pur nella loro semplicità di scrittura, una uguale attenzione alla ricerca di effetti particolari, ricorrendo a vari espedienti come originali pedalizzazioni, suoni armonici ottenuti semplicemente abbassando dei tasti, corde pizzicate, recitazione di testi a commento-complemento della musica. Questo genere di scrittura, già ampiamente utilizzato nella musica contemporanea “adulta”, ma inusuale per questa letteratura “giovane”, ha forse in un primo momento stupito e disorientato i musicisti in erba.
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La sempre maggiore affluenza di concorrenti e i programmi a libera scelta presentati sempre più innovativi e interessanti hanno invece confermato che la sfida è stata non solo raccolta ma trasformata in un’accattivante ricerca ed esplorazione di un m“Tra coloro che amano la cultura ve ne sono molti a cui non piace di mutare le proprie abitudini. Essi non rinunciano di buon grado ai gusti istillati nel loro animo sin dall’infanzia. E’ un atteggiamento, questo, che converrà prendere in considerazione”. (P. Boulez – Punti di Riferimento – 1981) Riteniamo quanto mai illuminanti queste parole di Boulez per significare le finalità del nostro Concorso, di promuovere, cioè, una letteratura contemporanea, rivolta ai giovanissimi per avvicinarli ed educarli alla scrittura e ai suoni del nostro tempo. Nato nel 1988 da un’idea di Luisa Spagnoli e Daniela Pennetti Pennella, con il supporto e l’incoraggiamento del Direttore del “Frescobaldi” Mons. Francesco Spingola,  il Concorso si è subito configurato sulle finalità formative e pedagogiche del fondatore dell’Istituto, Mons. Pietro Squartini, convinto assertore della musica come tramite più idoneo per plasmare nuove generazioni con gioia e serenità. Atmosfera ben espressa anche dal logo di Mauro Baglioni, con la simpatica notina che scivola allegramente su una cascata di tasti. La scelta di utilizzare lavori su commissione – presa coraggiosamente quando ancora non esisteva nulla del genere nel panorama dei concorsi italiani – è stata premiata nel corso degli anni da un crescente ed entusiastico consenso sia nei Compositori (quasi un centinaio), che ben volentieri hanno accolto l’invito a scrivere per il Concorso, sia nei Maestri docenti che hanno testimoniato il loro apprezzamento iscrivendo sempre più numerosi allievi, sia nei “piccoli” musicisti che hanno dimostrato una inaspettata sensibilità e gioia nell’eseguire queste pagine ancora fresche d’inchiostro. Sicuramente significativo l’apporto di queste nuove produzioni pianistiche, non solo come numero ma certamente come qualità, tanto da sollecitare l’interesse e la partecipazione della Federazione di Compositori Italiani, e richiamare attenzione anche all’estero. Per la maggior parte ispirate al mondo del gioco e del fantastico (e quindi particolarmente vicine alla sfera emotiva dei giovanissimi esecutori) le oltre 380 composizioni create appositamente per noi, alcune intese come spensierate miniature, altre garbatamente ironiche nei riguardi della musica più tradizionale, hanno avuto tutte, pur nella loro semplicità di scrittura, una uguale attenzione alla ricerca di effetti particolari, ricorrendo a vari espedienti come originali pedalizzazioni, suoni armonici ottenuti semplicemente abbassando dei tasti, corde pizzicate, recitazione di testi a commento-complemento della musica. Questo genere di scrittura, già ampiamente utilizzato nella musica contemporanea “adulta”, ma inusuale per questa letteratura “giovane”, ha forse in un primo momento stupito e disorientato i musicisti in erba. La sempre maggiore affluenza di concorrenti e i programmi a libera scelta presentati sempre più innovativi e interessanti hanno invece confermato che la sfida è stata non solo raccolta ma trasformata in un’accattivante ricerca ed esplorazione di un mondo sicuramente nuovo e affascinante. E’ motivo di soddisfazione anche l’aver scoperto (e premiato) giovanissimi talenti che hanno proseguito brillantemente in questa non facile carriera come Francesca Vidal, Giulia Tubia, Gloria Campaner, Alessandro Roselletti, Mariangela Vacatello, Alice Severi e Fabio Afrune, per citarne alcuni. La pubblicazione dei brani d’obbligo in un elegante volume, la cui copertina riproduce una “memoria storica” del pittore perugino Franco Venanti, è un interessante percorso letterario, documento e testimonianza di un notevole contributo compositivo. “Piccole Mani…” si propone come percorso letterario eventualmente propedeutico, e come documento “istantaneo” – e dunque necessariamente colto nella fissità della stampa – di un impegno di un comune lavoro creativo invece mobilissimo e non interrotto. Vuole rendere, se non esplicita ragione, quanto meno soddisfacente testimonianza, “katalogos” partecipe di un processo, “in atto” con il nascere del libro stesso. Attualmente il Concorso è in “pausa di riflessione”. Come le pause musicali non interrompono, ma sono musica esse stesse, così ci si augura che questo periodo sia motivo di nuova propulsione e vitalità. Gabriella Rivelli Presidente della Commissione Artisticaondo sicuramente nuovo e affascinante. E’ motivo di soddisfazione anche l’aver scoperto (e premiato) giovanissimi talenti che hanno proseguito brillantemente in questa non facile carriera come Francesca Vidal, Giulia Tubia, Gloria Campaner, Alessandro Roselletti, Mariangela Vacatello, Alice Severi e Fabio Afrune, per citarne alcuni. La pubblicazione dei brani d’obbligo in un elegante volume, la cui copertina riproduce una “memoria storica” del pittore perugino Franco Venanti, è un interessante percorso letterario, documento e testimonianza di un notevole contributo compositivo. “Piccole Mani…” si propone come percorso letterario eventualmente propedeutico, e come documento “istantaneo” – e dunque necessariamente colto nella fissità della stampa – di un impegno di un comune lavoro creativo invece mobilissimo e non interrotto. Vuole rendere, se non esplicita ragione, quanto meno soddisfacente testimonianza, “katalogos” partecipe di un processo, “in atto” con il nascere del libro stesso. Attualmente il Concorso è in “pausa di riflessione”. Come le pause musicali non interrompono, ma sono musica esse stesse, così ci si augura che questo periodo sia motivo di nuova propulsione e vitalità. Gabriella Rivelli Presidente della Commissione Artistica